Vari tipi di festival

Vari tipi di Festival

Dopo aver parlato in generale della storia, della provenienza e degli obiettivi dei festival teatrali penso sia utile andare un po’ più nello specifico e vedere quanti – e quali – modelli di festival teatrale vengono organizzati. Questi modelli sono attualmente usati nell’organizzazione dei festival europei, e non solo. Quello che cambia sono sì i contenuti, ma anche i modi e i tempi di svolgimento.
Al fine di avere un quadro più ampio della situazione illustrerò di seguito queste varie tipologie. In particolare, citerò le tipologie di cui fanno parte i festival di cui mi occuperò nel corso dei prossimi mesi.

Il primo esempio è quello delle rassegne tematiche.

Queste sono legate strettamente a un ambito o a un singolo autore. Questi festival si distinguono sia dalle “normali” stagioni teatrali sia dalle altre modalità di festival: le rassegne tematiche infatti si sviluppano lungo un arco temporale abbastanza lungo e sono strettamente legate al luogo dove vengono organizzate. In Italia l’esempio più conosciuto è l’INDA di Siracusa.

A livello europeo l’esempio più conosciuto è il Festival wagneriano di Bayreuth – di cui ci occuperemo.

La particolarità di questi festival, inoltre, è quella di avere la funzione di valorizzare il luogo – spesso già conosciuto o comunque di rilevanza culturale – in cui hanno luogo.

L’INDA (Istituto Nazionale Dramma Antico) si svolge infatti al teatro greco di Siracusa, mentre il Festival di Bayreuth ha luogo nel teatro costruito da Wagner, primo esempio di teatro pienamente moderno.

Un secondo esempio è rappresentato dai cosiddetti festival intensivi, che a differenza dei primi hanno uno svolgimento più ridotto nel tempo, vedono la convivenza di più generi che spesso interagiscono e si mescolano tra loro, spesso vedono la presenza – sul luogo e nei tempi del festival – di iniziative culturali che esulano dal campo prettamente teatrale. Anche questi festival, tuttavia, vengono organizzati con un progetto culturale di fondo. La finalità di questi festival è quella di “creare un’atmosfera” (M. Gallina, Ri-Organizzare teatro) e facilitare il dialogo tra gruppi teatrali che praticano diversi generi e discipline. La parola chiave di questi festival è multidisciplinarità, e solitamente la programmazione prevede più spettacoli al giorno organizzati in spazi diversi della città.

Festival di questo tipo sono il Festival di Santarcangelo e il Festival di Spoleto.

Una terza tipologia sono i festival metropolitani.
Questi si sviluppano nelle grandi capitali europee a partire dagli anni ’80 e hanno la fondamentale funzione di far convergere gruppi teatrali da quasi ogni parte del mondo e promuovere il dialogo e lo scambio fra questi. Di questi festival fa parte anche una componente più “accademica”, che prevede convegni, incontri e momenti di scambio organizzati.
Un esempio di festival metropolitano in Italia è il Romaeuropa, programmato di solito durante il mese di settembre.

L’ultimo esempio che citerò è quello del Fringe.
Questo festival è quasi sempre strettamente legato a una particolare città. La programmazione prevede la compresenza di spettacoli fra i più disparati e solitamente vede convivere teatro di strada e spettacoli più “classici”. Il fringe per eccellenza è sicuramente quello che ha luogo a Edimburgo, programmato ogni anno ad agosto. In questa occasione tutta la città, le sue attività e in generale la sua via viene influenzata dalla presenza del festival, degli artisti e del pubblico proveniente da ogni parte d’Europa e non solo.

Durante l’estate presenterò una sorta di “rassegna” di festival teatrali che si svolgono su suolo nazionale ed europeo. In particolare, i festival di cui scriverò sono, in ordine sparso, il Festival Trasparenze di Modena, il Fringe di Edimburgo, il già citato Festival wagneriano di Bayreuth, il Festival di Spoleto, l’INDA, il Festival d’Avignon, il Festival di Santarcangelo, il VIE Festival di Modena, il Romaeuropa Festival, e qualche altro ancora.
Vari e diversificati tipi di festival permettono di creare una programmazione che vada incontro a ogni tipo di pubblico, sempre mantenendo quell’autenticità tipica del teatro, e in particolare dei festival.

Credo che festival di teatro, oltre a spettacoli e convivenza, voglia dire anche tradizione: organizzare un festival teatrale significa tornare alle origini, a quando il teatro era il mezzo privilegiato di comunicazione sociale, di incontro e di scambio in seno alla comunità. Una tradizione che ha la possibilità – anche se solo per un breve periodo – di farci tornare indietro nel tempo, di farci rivivere momenti ormai perduti in cui una città e una comunità intere vivevano circondate da spettacoli, esibizioni e arte.

 

 

[Nota: per le informazioni relative alle tipologie di festival: M. Gallina, Ri-Organizzare teatro]