L’iniziativa

Fin dalla sua nascita il teatro ha costruito comunità. Per questo motivo abbiamo deciso di imbarcarci nella scrittura di uno spettacolo partecipato, condiviso insieme ai donatori che avessero voglia di sostenere l’iniziativa.

Sarà infatti possibile (ma non obbligatorio), dopo aver effettuato una donazione alla campagna, inviare un testo – drammaturgico, narrativo o di altra natura – allo staff di Teatro Nero, che procederà ad assemblare i contributi ricevuti all’interno di una drammaturgia scritta ad hoc e che verrà messa in scena quando la situazione lo renderà possibile.

Non ci sono requisiti di nessun genere da soddisfare, la call è aperta a tutti coloro che hanno voglia di sperimentare o di raccontare una storia.

L’obiettivo dello spettacolo partecipato è raccontare il teatro in tutte le sue sfaccettature: teatro inteso come edificio, come comunità, come scenografie, costumi, luci e suoni.

Per fare questo abbiamo immaginato un teatro spoglio, lasciato a sé stesso, e vorremmo che voi lo riempiste dei vostri ricordi, delle vostre idee e riflessioni, usando tutta l’immaginazione di cui siete capaci.

Ci sono in particolare tre aspetti del teatro da prendere in considerazione:

  • Luogo (il teatro come edificio)
  • Tempo
  • Spazio (i diversi spazi che compongono un teatro: dalla ribalta, ai palchi, alla barcaccia)

Non ci sono vincoli alla vostra fantasia, solo una richiesta che ci permettiamo di farvi: all’interno del vostro testo vi chiediamo di inserire la parola “fantasma”.

Noi abbiamo scritto il prologo, che potete trovare di seguito. Confidiamo in voi per dar vita a questa storia.

Modalità di adesione

GhostLight è l’iniziativa nata per sostenere il Teatro Nero di Modena.

Si può effettuare una donazione attraverso la piattaforma di crowdfunding GoFundMe, che permette di eseguire le transazioni in piena sicurezza e nel rispetto della normativa sulla privacy.

Il tuo testo può invece essere inviato in formato pdf tramite email al seguente indirizzo: ghostlight@teatronero.com

Prologo

C’era una volta un teatro, che forse è tutti i teatri.

Potrà sembrarvi strano un incipit così in questo luogo, ma è proprio da qui che partiremo: da quando i teatri erano luoghi bui, spogli e momentaneamente lasciati a loro stessi.

Immaginiamo ora il palcoscenico di questo teatro, che forse è tutti i palcoscenici di tutti i teatri.

Nella penombra del legno scricchiolante si intravedono strutture inutilizzate, scheletri di scenografie montate o smontate a mezzo e lasciate lì, come monito di un futuro prossimo che sarebbe prima o poi arrivato.

Proviamo adesso a chiudere gli occhi in questa penombra e a concentrarci sui suoni che ci circondano: il legno del palco scricchiola sotto il peso delle scenografie in ferro, la struttura delle poltrone rumoreggia, quasi a stiracchiarsi dopo aver sostenuto il peso degli spettatori per tanti anni. Se restassimo in completo silenzio potremmo quasi sentire il rumore della polvere che si appoggia alle tende del sipario.

Ah, dimenticavo: non tutte le luci del teatro sono spente, una, una sola, è rimasta accesa. I più scaramantici tra noi la chiamano ghostlight: da tradizione viene sempre lasciata accesa in un teatro vuoto per impedire che questo venga infestato dai fantasmi che, come tutti sappiamo, abitano nottetempo i teatri di tutto il mondo.

Ecco, in questo teatro che forse è tutti i teatri, se stiamo immobili nella penombra, senza quasi respirare, possiamo sentire una brezza fredda che si avvicina. No, non abbiate paura, non ha cattive intenzioni.

Guardate bene, ora, vicino all’unica luce accesa: c’è come un’ombra sul pavimento.

Immagino che a questo punto abbiate capito: ebbene sì, in questo caso la luce non ha scacciato il fantasma del teatro, l’ha fatto uscire allo scoperto. Non affrettatevi a scappare, sicuramente vi ha già visti, lì, appollaiati nell’ombra.

Non spaventatevi: se il fantasma vi ha visti e si è avvicinato è perché ha visto qualcosa in voi, qualcosa che non tutti hanno. Forse ha capito che se siete lì, in quel teatro abbandonato che forse è tutti i teatri, è perché vi manca entrarci nelle sere d’inverno o di primavera.

Aspettate, il fantasma si sta muovendo, si avvicina, è proprio accanto a voi.

Quando il fantasma di un teatro – o forse tutti i fantasmi di tutti i teatri – si comporta così è perché ha qualcosa da dire, sicuramente molte storie da raccontare.

Vi consiglio di restare in silenzio, ora. Probabilmente un’occasione come questa non vi capiterà più.

Prossimi Eventi