Giorgio Strehler e Paolo Grassi: la nascita di un modello

Grassi - Strehler

Giorgio Strehler | “Io so e non so perché lo faccio il teatro ma so che devo farlo, che devo e voglio farlo facendo entrare nel teatro tutto me stesso, uomo politico e no, civile e no, ideologo, poeta, musicista, attore, pagliaccio, amante, critico, me insomma, con quello che sono e penso di essere e quello che penso e credo sia vita. Poco so, ma quel poco lo dico.

Il Regista nasce in un paesino vicino Trieste il 14 agosto 1921, in un’internazionale famiglia di musicisti. Fin da piccolo, infatti, Strehler studia musica, pur nutrendo una forte passione per il teatro. Da bambino Strehler si trasferisce a Milano con la madre, dove inizia gli studi. È sempre a Milano che egli stringe una forte amicizia con Paolo Grassi, incontrato “alla fermata angolo via Petrella del tram numero sei, direzione Loreto-Duomo”.

La sua consapevolezza in campo teatrale si mostra precocemente, quando nel 1942 scrive e pubblica l’articolo Responsabilità della regia, nel quale afferma il bisogno di cambiamento del teatro italiano dell’epoca.

A seguito della Guerra, quando, esiliato in Svizzera, realizza le sue prime regie sotto falso nome, Strehler torna in Italia con l’obiettivo di fare il regista e il progetto di fondare un teatro che si faccia portatore del tanto agognato cambiamento. Questo suo grande progetto viene portato a compimento nel 1947 quando, insieme all’amico Paolo Grassi, Strehler fonda il Piccolo Teatro della Città di Milano, primo teatro stabile pubblico d’Italia e capostipite del modello in vigore tutt’oggi.

Il Piccolo non resta però l’unico grande progetto portato avanti dal Regista: nel 1968, infatti, Strehler lascia momentaneamente il Piccolo per fondare il gruppo Teatro e Azione, con cui collabora fino al 1972, anno in cui riprende in mano la direzione del Piccolo.

Un terzo ma altrettanto importante progetto vede Strehler collaborare con il governo d’oltralpe – in particolare con Jack Lang e François Mitterrand – alla nascita di un Teatro d’Europa a Parigi, dal quale prese avvio in seguito l’Unione dei Teatri d’Europa.

Come regista e uomo di teatro, Strehler era estremamente interessato all’uomo in tutte le sue sfaccettature. Per questo egli scelse sempre di mettere in scena spettacoli presi dalla tradizione classica fino a quella più contemporanea e territoriale con il fine di mostrare il personaggio – uomo, sempre indagato in tutte le sue sfumature.

Da Shakespeare a Goldoni, da Bertolazzi a Brecht, Strehler ha diretto spettacoli interessandosi anche dei “segni” del teatro, delle scenografie, delle luci, delle atmosfere.

Giorgio Strehler muore la notte di Natale 1997.

Paolo Grassi | “Attraverso il teatro io penso tutto il resto: io vedo la politica attraverso il teatro, vedo l’urbanistica […]. Ho creduto e ho vissuto per il momento fragile, insostituibile, della comunicazione teatrale.”

Paolo Grassi nasce nel 1919 a Milano, e sviluppa presto una profonda passione per il teatro che lo spinge verso il mondo del giornalismo e dell’editoria, per poi portarlo anche al lavoro come regista. A Milano entra in contatto con Giorgio Strehler, con cui condivide il progetto per la creazione di un nuovo sistema teatrale più efficace.

Dall’inizio degli anni ’40 Grassi si specializza nel campo dell’organizzazione teatrale, gestisce la compagnia Ninchi-Dori-Tumiati e fonda il gruppo d’avanguardia Palcoscenico. Dopo aver militato nella Resistenza, dopo la fine della Guerra, Grassi scrive come critico e redattore dell’Avanti!.

Nel 1947 Grassi è, insieme a Giorgio Strehler e appoggiato dalla moglie Nina Vinchi, uno dei fondatori del Piccolo Teatro di Milano.

La fondazione di questo teatro, a livello organizzativo, modifica fin dalle radici il panorama italiano, creando un nuovo modello organizzativo che sarebbe poi diventato preponderante – come tra l’altro ancora è.

Grassi lascia il Piccolo nel 1972, quando entra a far parte della sovrintendenza della Scala di Milano. È solo nel 1977 che Grassi lascia la città di Milano alla volta di Roma, dove lavora come Presidente della Rai-Tv. Negli anni ’80 poi, anche a seguito delle polemiche relative alla sua gestione della Rai, Grassi si dedica nuovamente all’editoria.

Paolo Grassi muore il 14 marzo 1981.

In Italia il binomio Grassi – Strehler è ormai diventato proverbiale. E questo non solo perché si tratta di due importantissime personalità nel mondo del teatro, ma anche perché con la fondazione del Piccolo, del primo “teatro d’arte per tutti”, hanno contribuito a modificare il modo di concepire la pratica e l’organizzazione teatrale nel nostro Paese.

Il loro apporto non è importante solo dal punto di vista più strettamente culturale; queste due personalità sono riuscite, in un momento di grande crisi e incertezza, a donare nuova vita al teatro italiano. Vita che – sebbene non priva di problemi – dura ancora oggi.

 

Nota: le informazioni sulle vite di Giorgio Strehler e Paolo Grassi sono prese dal sito del Piccolo Teatro di Milano.