La realtà amatoriale in Europa

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i casi del Belgio francofono e della Germania

La forma del teatro amatoriale non ricopre un ruolo di prima importanza solo in Italia. Questo tipo di teatro è ben presente e radicato in ogni stato dell’Unione Europea, dal Portogallo alla Lituania, dalla Svezia alla Spagna. All’estero inoltre, questa modalità teatrale è spesso più appoggiata a livello istituzionale di quanto non lo sia nel nostro Paese.

Per dare un piccolo quadro della realtà amatoriale in Europa mi servirò di due casi: il Belgio francofono e la Germania.

Questi due esempi non sono scelti a caso. Si tratta di due paesi che da sempre danno molta importanza alla cultura, in particolare a quella di tipo teatrale: il Belgio non solo attraverso il teatro amatoriale, ma anche e soprattutto attraverso il sistema dei centri culturali; la Germania, poi, è uno dei paesi europei in cui l’arte dello spettacolo dal vivo ricopre maggiore importanza, forse anche grazie alla presenza sul suolo nazionale di uno dei festival teatrali più antichi ed importanti d’Europa: il festival wagneriano di Bayreuth.
Entrambi i Paesi inoltre presentano un modello diverso rispetto a quello italiano: in Belgio l’istituzionalizzazione del teatro amatoriale è molto avanzata; mentre la Germania ha un sistema organizzato in modo capillare che consente un vero sviluppo di questa forma d’arte.

Il Belgio francofono

Come detto in precedenza, il teatro amatoriale gode di un alto livello di istituzionalizzazione nella regione della Vallonia.

Alla testa del movimento si trova il Service Général de la Création Artistique. Questo è poi composto da varie Federazioni che rappresentano il cuore pulsante del sistema amatoriale della regione. Queste federazioni sono cinque: la Fédération ABCD, la F.N.C.D., l’Union Culturelle wallonne, l’Interfédérale du Théâtre d’Amateurs e la Fédération des Compagnies de Théâtre d’Amateurs.

Esiste inoltre una Commissione volta a garantire il buono e corretto sviluppo del teatro amatoriale e delle sovvenzioni alle compagnie richiedenti.
Questa Commissione (Commission du Théâtre amateur) si è munita di un Regolamento d’ordine interno composto da 22 articoli.

Confrontando il regolamento con il sistema italiano, trovo di particolare importanza il testo di tre di questi articoli.

L’articolo 2 afferma il radicamento istituzionale della Commissione, la cui sede è fissata nei locali della Direzione Generale della Cultura, quindi in ambito ministeriale.

L’articolo 19 invece stabilisce che venga reso pubblico un bilancio annuale, del quale devono rendere conto i membri della Commissione unitamente al Ministro della Cultura della Regione Francofona.

L’articolo a mio parere più interessante è il 21, sulle regole di deontologia, in particolare i commi § 4, § 7. Il tema principale di questi due commi è il conflitto di interesse, che deve essere evitato con cura, pena l’esclusione dalla Commissione.

Ci si trova insomma in un ambito completamente diverso da quello italiano, molto meno istituzionalizzato e nel quale il teatro amatoriale ricopre un ruolo di minore importanza dal punto di vista politico.

La Germania

Ancora diverso è poi il caso della Germania. Qui la cultura di tipo teatrale ricopre da secoli un’importanza particolare, e questo è reso ancora più chiaro dalle istituzioni che regolano la vita di questa forma artistica.

Qui la prima Associazione a tutela dei teatri privati venne fondata nel 1892. Dopo aver attraversato le difficoltà della Prima Guerra Mondiale ed essere diventata strumento di propaganda sotto il Nazismo, l’Associazione venne sciolta dagli Alleati nel 1945, salvo poi essere rifondata nel 1951.

Dal 1970 essa ha poi preso il nome attuale, BundDeutscherAmateurtheater, più comunemente chiamata BDAT.

Il BDAT promuove vari progetti nell’ambito del teatro amatoriale, in particolare il Progetto Amarena, volto a promuovere l’innovazione e da un paio di anni divenuto il più importante Premio di teatro amatoriale su suolo tedesco.
La struttura del BDAT gli permette inoltre un lavoro capillare non solo dal punto di vista geografico, ma soprattutto dal punto di vista del pubblico di riferimento: l’associazione sviluppa un tipo di teatro diversificato in base a gruppi d’età e fattori di interesse. Le aree di lavoro in cui si divide sono: Anziani, Bambini e giovani, Dialetto e lingue, Storia, cultura ed educazione, Teatro amatoriale di formazione avanzata.
Il BDAT è infine molto presente anche a livello internazionale, in particolare con due progetti: Babylon 4 e Intercultour, sviluppato in associazione con la Fédération Nationale des Compagnies de Théâtre et d’Animation francese, che promuove uno scambio tra giovani francesi e tedeschi al fine di guidarli alla scoperta dei diversi sistemi teatrali dei due Paesi.

Entrambi questi modelli sono lontani e diversi rispetto a quello italiano. Certo, ogni sistema presenta i suoi vantaggi e le sue debolezze, ma credo che se guardasse ai sistemi d’oltralpe il teatro amatoriale italiano potrebbe avere i suoi vantaggi.