Sinossi

Un cabaret poetico? Un concept album degenerato? No, è più semplice ancora. È un po’ di tempo trascorso con un amico. È probabile che un’oretta e poco più sia insufficiente per rispondere alla spinosa domanda che tutti, immancabilmente,
ad un certo punto ci poniamo: Che cosa è l’amore? Ma è abbastanza per ammettere che ne siamo tutti, in qualche maniera, vittime.
Non solo Romeo e Giulietta… anche Mercuzio, Tebaldo, Benvolio. E certamente Paride.

L’amore fa schifo, ma la morte di più. Molto di più. Almeno da vivo puoi
morire d’amore.
Sul palco si racconta com’è diventato Romeo oggi e come risponde al suo
amore Giulietta, ma soprattutto grazie all’ausilio della musica si canta di
tanti altri personaggi lasciati in disparte, e sofferenti.
In scena troviamo due attori, due amici, due persone innamorate, due
amanti, che soffrono della condizione disumana dell’amore non corrisposto
e degli sbalzi d’umore che l’amore causa. Che cercano di venirne a capo.
Che cercano di capire cosa succeda al loro corpo, alle loro menti, alla loro
percezione del mondo quando l’amore arriva. Che si attaccano a quel che
possono per uscirne vivi, anche alla letteratura.
“Dal riso al piango” in una frazione di secondo come dice uno dei
personaggi. Dal caldo al freddo. Dalla quiete all’ansia. Dal me al te. Dall’io al
noi …Che poi questi due, non sono solo due! A volte diventano tantissimi! La
storia di Romeo e Giulietta, il loro amore, non investe solo loro. Intorno ai
due amanti si muovono ridono piangono e soffrono tanti altri personaggi a
loro volta sconvolti dall’amore. Romeo e Giulietta li conoscono tutti, ma
perché non parlare del Povero Paride? Di certo non meno vittima
dell’amore di Giulietta.

E’ uno spettacolo cantato, ballato e saltato. Uno spettacolo spericolato e
lieve, che stuzzica un mostro sacro come il Romeo e Giulietta di
Shakespeare con la voglia di gettarlo nella vita di tutti i giorni, nei
turbamenti di tutti noi, un lavoro che ne riconosce la sorprendente poesia
e la quasi violenta universalità, ma non trova altro rimedio che riderne per
avvicinarcisi, per poterne partecipare almeno un pochino.

  • 16 luglio 2022 | ore 21.00
    Durata: 60 minuti

    Dove: Cortile Teatro Tempio
    Modena, V.le Caduti in Guerra 192

  • Ingresso: € 15.00

    Prenotazione obbligatoria

con Beppe Salmetti e Simone Tangolo
testi di Beppe Salmetti e Guglielmo Shakespeare
musiche di Simone Tangolo
drammaturgia e regia di Cecilia Ligorio