Sinossi

Prospero Ribera è appena passato a miglior vita e la famiglia dell’avvocato Amedeo Selciano sta attendendo all’attività che più la occupa: raccogliere capi di abbigliamento usati per riaccomodarli e donarli ai bisognosi. Nel far questo non possono non ricordare il caro estinto, che per ben trentasette anni, grazie alla generosità dell’ormai defunto Matteo Selciano, padre di Amedeo, ha vissuto come ospite fisso della famiglia, da sempre impegnata in opere di beneficenza. Di tutto ciò, con orgoglio, ne stanno facendo gran vanto in presenza del loro amministratore Lorenzo De Ricco quando, inaspettatamente, si presenta il figlio di Prospero, Ludovico. Questi, dopo le presentazioni di rito e dopo aver approfondito quella ch’è stata la sua vita fino a quel momento, reclama per sé il posto del padre: se avevano accolto don Prospero, ora che non c’è più, essendone l’unico figlio, ha il diritto di ereditarne ogni bene, compresi quelli sentimentali, quale ritiene essere l’intera famiglia Selciano. Nonostante un certo sconcerto e imbarazzo, nessuno dei Selciano riesce a contrapporre validi argomenti alle motivazioni addotte con forza dall’auto proclamatosi Prospero II, il quale, armi e bagagli, si stabilisce nella stanza che fu di suo padre. Dal paradosso iniziale si passa così alla vita quotidiana, che non manca di riservare sorprese al povero ospite: sarà veramente solo il buon cuore e la carità cristiana ad aver spinto la famiglia Selciano ad accogliere il padre in casa propria?

  • Spettacolo annullato dalla Compagnia per cause impreviste, indipendenti dal Teatro Nero

Licia Beltrami, Luisa Borrelli, Nadia Bruccoleri, Mauro Camorani, Elena Cavazzuti, Cecilia Lombardi, Mauro Mazzali, Mario Molinaro, Sebastiano Privitera, Rosannamaria Sotgiu

Tecnico luci e audio: Maurizio Piccinini

Regia di Sebastiano Privitera

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