Sinossi

Quella greca è la più antica poesia a cui ci si possa rapportare. Sono passati circa tremila anni da quando quei versi sono stati scritti. E si suppone che durante tutto questo tempo l’umanità sia cambiata, e in parte è vero… ma solo in parte. Dei poeti che allora composero i versi che sono giunti sino a noi si è persa la memoria nella coscienza collettiva. L’unica è Saffo, e non per le sue poesie, ma perché l’aggettivo che da lei deriva: “saffico” è diventato sinonimo colto dell’amore omosessuale tra donne. Nomi come Alceo, Anacreonte, Erinna, Mimnermo… si sono dissolti nella polvere dei secoli. Ma rileggendo oggi quei versi ci si rende conto che non hanno perso una briciola del loro fulgore e della loro capacità di far vibrare le corde dell’arpa dell’anima. Perché nella sua sostanza, nei suoi bisogni interiori, l’umanità non è cambiata. L’amore, l’amicizia, il tradimento, la paura della morte, il rapporto col divino… sono parte assoluta del nostro sentire. E questo loro raccontavano; con una freschezza e una capacità di costruire bellezza straordinari. Questa scoperta è stata talmente sorprendente da indurci a volerla condividere e a creare uno spettacolo per potervi raccontare la Poesia Greca.

Il titolo dello spettacolo è L’Ultima Musa. Le Muse erano delle divinità. Nove sorelle che presiedevano e tutelavano le arti. L’ultima dell’elenco era Calliope “colei che ha una bella voce”, la Musa della Poesia.

  • 23 maggio 2023 | ore 21.00
    Teatro Nero, Modena, Via Bolzano 31
  • Ingresso
    Intero € 12.00
    Ridotto € 8,00 (fino a 14 anni)
    Prenotazione obbligatoria

Regia: Claudio Calafiore e Marco Pifferi

In scena: Vincenzo Barbieri, Marco Fiori, Barbara Morbidi, Francesco di Pasquale, Giorgia Papaleo, Gaia Serra, Cristina Zoccali.

Spettacolo finale Allievi III anno