Info
Dalle note di regia: La Tempesta è l’ultima opera di Shakespeare e passa sotto la definizione di “commedia fantastica”. La Tempesta che vedrete sarà, a tutti gli effetti, una Tragicommedia. L’architettura della vendetta di Prospero nel confronti di coloro che hanno minacciato la sua vita e l’hanno costretto ad un esilio da eremita rasenta il sublime. E’ perfetta. Ineccepibile in ogni crudele, meditato dettaglio. Poi, ad un tratto, tutto sfuma, tutto scivola in un banale, sciropposo, melenso desiderio di perdono e di pace, in un deludente lieto fine. Può darsi che Shakespeare, sentendosi alla fine, sentisse il bisogno di espiare, di riconciliarsi con il suo Dio e con la visione politicamente corretta di una società ipocrita. Ma io non sono d’accordo. Così ho deciso, scientemente, volontariamente, pronto a sopportare gli strali che mi verranno addosso da puristi e benpensanti, di tradire Shakespeare. Ho stravolto la Tempesta. Pur mantenendo il più possibile i versi del Bardo ne ho completamente distorto la filosofia. Niente perdono, niente pace, nessuna serenità, nessuna pietà. La vendetta si porta fino in fondo. (Claudio Calafiore)