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Immaginate la scena: un uomo, telecomando in una mano, birra nell’altra e la tv che trasmette sport. L’immagine emblematica dell’uomo ‘moderno’. Un tempo tutto questo non c’era: c’era la guerra e gli uomini – i maschi – erano assenti, per anni, impegnati a combatterla. Le donne, sole, a casa. Come risolvere il problema? “Scioperiamo!”. Lisistrata, stanca della situazione, si erge a paladina dell’orgoglio femminile e propone alle donne un piano alternativo: lo sciopero del sesso. Dopo un primo momento, di sbigottimento e rifiuto, le donne si dicono favorevoli al piano e fanno un giuramento. L’astinenza, però, si fa presto sentire per tutti e così se da una parte Lisistrata fatica non poco per tenere a bada le ‘smanie’ (sue e delle altre donne), dall’altra gli uomini, in preda a deliri di ogni tipo, mettono in moto la macchina della diplomazia per fermare la guerra a tutti i costi. Una commedia brillante, tutta da ridere, che tra allusioni e battute esilaranti vedrà il trionfo del piano diabolico di una delle figure femminili più astute e coraggiose della letteratura classica.