Sinossi

Nicola Andreini, così come ho ribattezzato l’uomo d’altri tempi protagonista della nostra storia, è un alto funzionario al limite della sopportazione. Tutto carico di pacchi, pacchetti e pacchettini, si presenta in casa dell’amico per chiedergli una pistola. Ma… facciamo prima un flashback, e partiamo da circa 20 anni prima. Da quando cioè, il nostro futuro tragicomico avventore, oppresso da una sedicente tremenda irascibilità, tutto concentrato a scrivere una dissertazione dal titolo: “Passato e avvenire della tassa sui cani”, viene in qualche modo circuito da quella che sarà la sua futura moglie.
Ci racconterà scrupolosamente quei giorni, le sue apprensioni, i suoi immani sforzi per impedire che la sua irascibilità potesse provocare… chissà quali luttuosi eventi. Venuti a conoscenza dell’origine della sua attuale condizione, diventa più comprensibile il perché sia giunto alla tremenda risoluzione, con un gesto estremo, di porre fine alle sue sofferenze. Certo, posta così la questione, fin dal suo inizio, sembrerebbe che la storia abbia dei connotati palesemente drammatici. Tutt’altro, invece. Sia nella prima parte, in cui il protagonista si racconta, sia nella seconda, in cui irrompe in casa dell’amico (seppur distanziati dal tempo, ho intravisto una continuità, con la conseguente fusione dei due personaggi creati da Cechov in un unico soggetto), la drammaticità è solo apparente, mentre frequenti sono i momenti in grado di suscitare ilarità. Il dramma, invece, si materializza quando il personaggio cechoviano desta certamente l’attenzione del nostro Luigi Pirandello che, per un possibile disegno o per comodità, lo affianca a un altro protagonista nel ruolo di occasionale interlocutore. Così, dopo che il primo tempo si chiuderà grottescamente, con l’intento di Nicola di recarsi in
stazione, per prendere il treno che dovrà condurlo dalla sua stressante famiglia, il secondo tempo si aprirà coll’arrivo in stazione. Nessuna forzatura da parte mia. L’evidente e inoppugnabile continuità tra i due testi è una decisione presa a suo tempo da Pirandello, per motivi che possiamo solo ipotizzare, dato che non mi risulta ch’egli ne abbia lasciata traccia da qualche parte.

  • 17 febbraio 2018 | ore 21.00 | Modena, Via Bolzano 31
  • Ingresso € 10.00

Regia: Sebastiano Privitera

In scena: Mauro Camorani, Mario Molinaro, Mauro Mazzali, Sebastiano Privitera, Patrizia Barbieri.

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